L’ambiente

L’ambiente

separator

Flora e fauna all’interno del parco.

L’ambiente

La morfologia è spesso caratterizzata da forte accidentalità, dislivelli accentuati, versanti ripidi e notevole presenza di forre e gole. Il clima tipico è quello mediterraneo, con precipitazioni concentrate nel periodo autunno-inverno e con siccità estiva. Una delle caratteristiche distintive del territorio è la diversità e complessità degli ambienti che lo compongono: numerosi e rapidi mutamenti di quota, tipici delle zone montagnose, attribuiscono all’area una sua unicità dal punto di vista naturalistico e paesaggistico. L’attuale assetto geomorfologico è il frutto di un prolungato processo di erosione che si è protratto nel tempo, e che ha così profondamente caratterizzato il territorio. In questo scenario “i Tacchi” rappresentano sicuramente una fra le più alte espressioni paesaggistiche.

Nel territorio sono presenti un gran numero di grotte che rendono la zona particolarmente interessante per le attività connesse alla speleologia. In questo complesso mosaico geomorfologico, le valli rappresentano da un lato i naturali corridoi ecologici per le specie animali e dall’altro hanno condizionato – causa la tortuosità dei percorsi-il sistema relazionale fra comunità. Ne deriva un complesso intreccio ecosistemico. L’ambiente è caratterizzato da formazioni forestali di rilevante pregio naturalistico, primarie o artificiali; vaste estensioni di territorio sono storicamente dedicate alla pastorizia e all’agricoltura di sostentamento, vi sono, tuttavia, estese regioni nelle quali il susseguirsi di macchie, lande ed altre forme di degradazione del manto vegetale, denota un fortissimo rimaneggiamento della natura e del paesaggio. L’area riveste un’importanza naturalistica elevatissima per la presenza di diversi ambienti ai quali si accompagnano varie associazioni vegetali.

Le formazioni forestali costituiscono lo scrigno di una componente floristica formata da molte specie di particolare rarità e di grande interesse botanico, oltre che dalla maggior parte degli endemismi sardi che vi hanno trovato una loro preferenziale nicchia ecologica. Il bosco, che si trova lungo i bordi impervi, è costituito da leccio, roverella, in misura marginale da sughera, oltre al pino utilizzato per i rimboschimenti. Nelle parti più fitte ed ombrose dei boschi si trovano l’agrifoglio il pungitopo, il ciclamino, la viola, l’edera, l’asparago commestibile e quello spinoso oltre alle numerose varietà di felci. Al degradare del bosco s’incontra la macchia mediterranea che assume aspetti diversi a seconda del substrato geologico e della posizione geografica. Sui substrati silicei, caratterizzati da suoli piuttosto acidi, predomina la macchia a corbezzolo ed erica. Nei pendii franosi con abbondanti frammenti calcarei e sulle bancate carbonatiche mesozoiche si trovano il corbezzolo, il cisto, il ginepro, il rosmarino, la ginestra, il perastro e i lentischi. Nei terreni in cui scompaiono completamente le componenti legnose, spesso a causa degli incendi, si instaurano prati e pascoli nei quali, oltre alle numerose graminacee e leguminose, si riscontrano tipiche piante come l’asfodelo, la ferula, l’anenome fiorstella, il papavero comune, la fumaria bianca, la veccia, il pisello selvatico, il trifoglio stellato, il lino selvatico, il finocchio comune, la camomilla fetida, il millefoglio ligure, la cicoria comune e vari tipi di cardi selvatici, quali il cardo mariano.

L’isolamento geografico e la grande varietà di ambienti presenti nel territorio, hanno favorito la creazione di una vera e propria oasi naturale che custodisce al suo interno il più ricco concentrato di fauna isolana ospitando un gran numero di specie e sottospecie endemiche alcune delle quali particolarmente rare. Gli anfibi e i rettili sono rappresentati per la maggior parte da specie endemiche della Sardegna o presenti in altre regioni del mediterraneo che presentano caratteristiche ambientali simili. Molto ricca appare anche l’avifauna, con quasi cento specie molte delle quali nidificanti, tra queste meritano di essere ricordati il Grifone, il Falco della regina, l’Aquila reale e l’Aquila di Bonelli, l’Astore sardo, lo Sparviere sardo, la Poiana sarda, il Gheppio, la Civetta sarda, il Barbagianni sardo, il Colombaccio, la Pernice sarda, la Tortora, il Tordo, il Merlo, l’Upupa, la Ghiandaia, il Picchio rosso maggiore, la Ballerina bianca e il Corvo imperiale. Sono inoltre presenti, anche grazie alla diffusione sul territorio di numerose grotte e cavità naturali, varie specie di pipistrelli fra i quali il Ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrum-equinum) e il minore (Rhinolophus mehelyi), il Rinolofo di Mehely (Rinolophus mehelyi), il Vespertilio maggiore (Myotis myotis) ed il Miniottero (Miniopteris schreibersi). Tra i mammiferi, oltre al Muflone ed a nuclei reintrodotti di Cervo sardo e Daino, sono presenti il Cinghiale, il Gatto selvatico sardo, la Volpe sarda, il Ghiro, il Coniglio, la Lepre, la Martora sarda, la Donnola, il Riccio, il Mustiolo, la Crocidura rossiccia sarda ed altre specie.

Importante infine la fauna di invertebrati legata agli ambienti di grotta. Tra gli insetti ad esempio é presente la bellissima farfalla Papilio hospiton protetta, ma purtroppo oggetto delle attenzioni dei collezionisti. Va inoltre citata la ricca presenza faunistica ipogea all’interno delle numerose cavità naturali presenti, che è composta da diverse specie di molluschi, aracnidi, crostacei e insetti.